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Basta Veleni. 23 novembre sit-in d'avati alle prefetture calabresi per farsi sentire dalle istituzioni

CALABRIA - Sembra che l'effetto 24 ottobre non sia ancora finito, le associazioni in mobilitazioni che hanno portato 35 mila persone ad Amantea adesso presidieranno le prefetture giorno 23 novembre.

Il movimento che chiede la bonifica delle aree inquinate della nostra bella Calabria e il recupero delle navi dei veleni adesso alza il tiro, si presenta d'avanti alle alle rapprentanze di governo per protestare contro quello che ad oggi ha tutta l'aria di sembrare un tentativo per mettere tutto a tacere.

Quindi il 23 sarà una prima data in cui le associazioni torneranno a farsi sentire con una rappresenza che si dà appuntamento, per la provincia di cosenza, d'avanti al palazzo degli uffici di Cosenza alle ore 10.00.

Sotto il documento diffuso per la manifestazione.

L'evento su facebook

Danilo Amendola
Portavoce Comitato Civico Aiellese:
"Valle Oliva. Terre a perdere"

Valle oliva terre a perdere

***

BASTA BUGIE! BASTA PRESE IN GIRO!
AVVIO IMMEDIATO DELLE BONIFICHE E MESSA IN SICUREZZA DEI TERRITORI!

La Calabria si trova, oggi più che mai, vittima di operazioni e interventi devastanti che rischiano di compromettere definitivamente ogni equilibrio ecologico e sociale, rendendo invivibili le condizioni delle comunità calabresi.
Dal Pollino allo Stretto, la lista delle lagnanze di questa terra martoriata si fa infatti sempre più lunga, quanto tragica, e la “scoperta” delle navi a perdere è solo la punta di un enorme sommerso iceberg.
Non può certo bastare la superficiale e sbrigativa risposta offerta dal Governo nazionale sulla vicenda delle “navi dei veleni”: le oltre 30mila persone che hanno partecipato alla manifestazione del 24 ottobre ad Amantea, testimoniano come i calabresi abbiano acquisito la consapevolezza di vivere su terreni avvelenati. Così nella vallata del Fiume Oliva, a Crotone, a Praia, nella sibaritide come nell’aspromontano:  le nostre montagne e i nostri mari per anni hanno svolto il compito di enormi discariche per rifiuti “ingombranti”.
Purtroppo il saccheggio dei territori si manifesta anche attraverso la svendita delle nostre risorse a favore degli appetiti del grande capitalismo internazionale. Così ci ritroviamo la più importante multinazionale al mondo nella gestione dei servizi ambientali, la francese Veolia, a farla da padrona su settori vitali come la gestione di acqua e rifiuti. Così assistiamo all’imposizione di inquinanti impianti di produzione energetica in una regione che da decenni ne esporta grandi quantità.
Scelte dissennate, incuria e avidità, sono tra le principali cause del dissesto idrogeologico che caratterizza i nostri territori: la tragedia che ha colpito il messinese poteva essere assolutamente evitata se si fosse messo davanti a tutto la sicurezza della popolazione. Le tremende alluvioni che hanno causato frane e morti e le mareggiate che hanno devastato le nostre coste lo scorso inverno, avrebbero già dovuto mettere in guardia chi di competenza: poco o nulla è stato fatto per rimediare ai tanti disastri, sicuramente niente per la messa in sicurezza.
A fronte di tutto questo, siamo costretti a subire l’ennesima provocazione: l’annuncio della prima pietra del ponte sullo Stretto, una farsa che dura ormai da quarant’anni, che è già costata oltre 520 milioni di euro senza riuscire neanche ad arrivare all’approvazione del progetto definitivo.
Come cittadini calabresi siamo stanchi di essere umiliati da istituzioni e affaristi, di vedere la nostra terra svenduta per i loro interessi.
Basta con le false promesse! Noi vogliamo che i soldi destinati al Ponte vengano impiegati da subito per le opere di messa in sicurezza e di bonifica dei nostri territori; vogliamo che la Regione Calabria dia un segnale forte in questa direzione, uscendo dalla Stretto di Messina SpA e finendola così di erogare finanziamenti verso questo progetto; vogliamo che il Governo dia risposte concrete alle emergenze concrete!
Come associazioni ambientaliste, movimenti, comitati calabresi ci incontreremo il 6 dicembre, a Lamezia Terme, per coordinare meglio le nostre forze e risorse sparse in tutto il territorio e unificare i nostri sforzi nella difesa di questa terra.
Per rispondere alla beffa natalizia saremo il 19 dicembre a Villa San Giovanni, per dire No al Ponte sullo Stretto.

IL 23 NOVEMBRE 2009 FACCIAMO SENTIRE LA NOSTRA VOCE AL GOVERNO ED ALLE ISTITUZIONI SEMPRE PIU’ LONTANE DALLE POPOLAZIONI

SIT-IN  ORE 10 DAVANTI LE PREFETTURE DI COSENZA, CATANZARO,CROTONE, VIBO VALENTIA,REGGIO C ALABRIA.

Tanti luoghi una sola voce

Organizzato dal MOVIMENTO 24 OTTOBRE

(COMPOSTO DA : Altra Lamezia / ARCI Crotone / Associazione Confronti  / Ass. Paolab / Associazione Ambientalista “Il riccio” – Castrovillari / Associazione Universitaria “Udu Cosenza” / Beni Comuni Cosenza / Casa della Legalità – Lamezia /CGIL Amantea / Cib Unicobas / Collettivo Universitario Socio-Politico-Culturale “Filol.8 – Azioni Manifeste” / Collettivo Universitario “P2 – Occupata Comitato Civico “Natale De Grazia” / Comitato Civico Valle Oliva Terre a Perdere / Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri”/ c.s.o.a. “A. Cartella”/ FORA di Cosenza / Forum Ambientalista / Movimento Ambientalista del Tirreno / Movimento “Terra, Aria, Acqua e Libertà” – Crotone / Progetto Universitario Unical – “Ateneo Controverso”/ Rete No Ponte / Rosso Cetraro /  Rua Sao Joa – Lamezia Terme / TerritoRio T)

16/11/2009
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