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Lo Starnuto e il Temporale. Nei mercati finanziari piccoli avvenimenti possono provocare grandi cataclismi

LO STARNUTO E IL TEMPORALE - Nei mercati finanziari piccoli avvenimenti possono provocare grandi cataclismi – ad essere grandi non sono i fatti, ma il loro significato.

Nel XVII secolo il filosofo e raffinato matematico Leibnitz per dimostrare che nel mondo tutto si lega ricorse ad una immagine divenuta famosa per freschezza e perchè pittoresca. Disse che un battito di ali di una farfalla all'equatore avrebbe potuto scatenare un violento temporale nella foresta amazzonica. Nella scienza matematica avviene qualcosa del genere nel campo dei frattali. Basta cambiare di poco una variabile insignificante ed il risultato sarà un frattale completamente diverso dal primo. Non è il caso di spiegare cosa è un frattale, il lettore curioso avrà modo di andarsi ad aggiornare da solo su questo. Nella genetica si sa che la mutazione di un solo piccolo gene ( il solito lettore curioso vada a consultarsi su quanto è picccolo un gene ) può provocare conseguenze devastanti anche su organismi di enormi dimensioni. Nella fisica quantistica avvengono poi cose miracolose. Il movimento di un elettrone ( per chi non lo sapesse, l'elettrone è proprio piccolo oltre ogni immaginazione ) determina il movimento di un altro elettrone simile posto a migliaia o a milioni di chilometri di distanza ( senza che ci siano gallerie di gelminiana memoria ). Nei mercati finanziari, infine avvengono le cose più straordinarie. Infatti a determinare i terremoti non sono i fatti, ma la possibilità che questi hanno di verificarsi. Cioè basta il pensiero a muovere le cose. Tutto ciò in barba a quelli che credono che il pensiero non sia una forza materiale e quindi non si accorgono che un solo piccolo pensiero vale centinaia e migliaia di miliardi.

Pochi giorni fa il colosso bancario americano JP Morgan annuncia di avere perso 2 miliardi di dollari in un solo colpo, non in un giorno, in un attimo, nel tempo di uno starnuto. Sarei sciocco se mi mettessi a spiegare per quale motivo. Il lettoree non mi perdonerebbe mai di volerlo trascinare nella sofisticata ingegneria finanziaria. Dirò soltanto che uno dei capi del controllo rischi della banca, Ina Drew, che guadagna 14 milioni di dollari all'anno, insieme al suo gruppo di lavoro ha sbagliato un investimento, meglio una scommessa. Ha scommesso sulla crescita di alcune società americane e non. La crisi invece ha voluto che perdesse e la frittata è stata fatta. Sembra strano ma questa donna potentissima tra i potenti non aveva previsto la crisi, che ormai conoscono anche i bambini. Per la JP Morgan 2 miliardi sono come uno starnuto. Infatti nei primi mesi dell'anno ne ha già guadagnati 5,3. Quindi ancora si possono permettere di perderne altri. Con tutto ciò i contraccolpi nei mercati finanziari sono stati devastanti, tutta manna per gli speculatori. Ma ciò che fa riflettere è il significato della cosa e non la cosa in sè. Vediamo di estrarre qualche significato ad uso dei comuni mortali e comuni cittadini.

  1. Anche i cosiddetti maghi sbagliano di brutto ed ingenuamente.
  2. Quando affidiamo i nostri soldi in banca non sappiamo mai che fine faranno perchè vengono impiegati in operazioni ad alto contenuto speculativo che se vanno bene provocano dei profitti per la banca, se vanno male il male è dei consumatori.
  3. Le operazioni poste in essere da JP Morgan sono state effettuate contro un decreto del presidente Obama e una indicazione della SEC ( la commissione americana di controllo sulla borsa ), a dimostrazione di chi comanda veramente.
  4. Infine, parliamoci chiaro. Nel suo complesso nessuno ha perso. Nella finanza se uno perde un altro guadagna. Infatti hanno guagagnato diverse decine di banche inglesi con una media di 20 milioni cadauna ).

Nella finanza vale un principio chimico e fisico di antica memoria. In natura nulla si crea e nulla si distrugge e non è mai vero, come dicono i media, che vengono bruciati dei miliardi.

Dovrebbero dire che ci sono giorni in cui molti miliardi passano di mano.


Eugenio Medaglia 15 maggio 2011 eugeniomedaglia@yahoo.it

16/05/2012
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