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La forza delle parole

Ogni mattina, il papa, alle ore 12,00 in punto recita l'Angelus. Si tratta di una preghiera da cui ne scaturisce la benedizione papale: "ego benedico vos....". Il contenuto di questa preghiera ripercorre le tappe dell'annunciazione e ci ricorda la scena dell'angelo che si presenta alla Madonna e le rivela che tra le milioni di donne è stata proprio lei ad essere prescelta. Il profondo contenuto teologico ed insieme di grande impatto emotivo esigerebbe una disamina di tutto l'Angelus, ma io mi voglio dediacare ad argomenti più terreni che trattano del vile denaro e per questo prendo in esame solo il versetto centrale. Cosa abbia a che fare la teologia con la vita concreta non è facile da capire, ma io spesso, da materialista, per capire il mondo studio San Tommaso e questo è un altro mistero. Cinque sono le parole che messe in fila fondano l'ossatura della fede cattolica. Ad un certo punto nella citata preghiera leggiamo: et verbum caro factum est. Traduco per le masse: la parola divenne carne. Ma c'è di più. Nel versetto successivo si rincara la dose: et abitabit in nobis, ossia, una volta divenuta carne, questa parola abitò in mezzo a noi, si fece vedere, toccare, sentire, insomma fu come uno di noi, persona viva. Il credente tutto ciò lo crede, non ha bisogno di spiegazioni ed esempi. Non deve capire come faccia la porola a diventare carne, accetta il fatto e tace. È un articolo di fede. Io che non mi accontento dell'accettazione passiva e fideistica sono costretto continuamente a cercare addentellati altrove. Scopro così che spesso il mondo della finanza si presenta come una metafora della teologia.

Dobbiamo brevemente partire dalla premessa che il valore delle merci, che ci si presenta sotto forma di prezzo, non è una cosa astratta che con qualche manovra misteriosa si appiccica alle cose come un involucro per cui noi diciamo che una cosa vale così come un cioccolatino è ricoperto di carta argentata. Non è così. Una cosa non vale perciò che è, ma per ciò che gli altri dicono di essa. Se tutti ne dicono bene e la fanno desiderare vale, altrimenti è fuori mercato e vale solo come ricordo, cioè nulla. Il denaro è una merce come le altre, anzi è la merce per eccelenza, perchè non serve ad altro se non ad essere scambiata., venduta e comprata. Sentiamo prediche sul fatto che l'italiano è un popolo risparmioso e dalla crisi ci salva anche questa caratteristica nazionale che ci vede accomunati ad i giapponesi. Anzi i giapponesi sono al primo posto ed immediatamente dopo vengono gli italiani. Insomma gli italiani non spendono mai tutto ciò che guadagnano ed hanno sempre qualche buco dove infilare qualcosa. Ma tutto questo risparmiare quanto vale?. Come per tutte le altre merci dipende da ciò che gli altri dicono. Oggi, a parlare in questo senso, sono le agenzie di rating. Ecco un altro concetto difficile. In pratica sono organizzazioni che fanno i conti nelle tasche degli altri e stabiliscono se queste tasche sono piene o vuote e soprattutto se stanno per riempirsi o stanno per svuotarsi. La loro parola sembra essere quella dell'angelo di Dio: è iundubitabile, è incancellabile ed infine diventa carne, nel senso che ci rende immediatamente più poveri o più ricchi. Una di queste agenzie si chiama Moody's Corporation. È un'oragnizzazione che ha sede a New York dove fu fondata nel 1909 da Johnn Moody. Con potentissimi strumenti telematici ed una molto fitta rete di collaboratori ed informatori estesa a livello mondiale, questa organizzazione riesce a sapere tutto di tutte le aziende piccole e grandi che operano nel mondo. Non è l'unica organizzazione a fare questo, ma nel mondo ne esistono solo tre (come la trinità). In questi ultimi giorni, chi segue certe cose, ha visto la parola di Moody's diventare carne, anzi sangue. Due settimane fa, circa, Moody's disse che la Grecia si sarebbe potuta trovare in difficoltà. La reazione del mercato fu così immediata e violenta che le difficoltà vennero sul serio ed ancora in Grecia continuano gli scioperi. Continueranno ancora, perchè la manovra economica è proprio di lacrime e sangue. Venerdì 24 giugno i titoli di stato italiani, ossia i nostri risparmi, riprendevano leggermente a respirare dopo le parole prima raggelanti e poi consolanti, sempre di Moody's. Ma verso le ore 11,15 di venerdì Moody's disse che stava tenendo sotto osservazione 15 grandi banche italiane. Dopo pochi secondi che la parola dell'angelo annunziatore veniva diffusa, il panico lo si poteva vedere e toccare in rete. I nostri titoli di stato cominciarono a perdere valore e le banche cominciarono a perdere anche il 10%. Ma le "divine" parole di Moody's sono vere?. Il giorno prima che la Prmalat fallisse Moody's ne conservava un giudizio altamente positivo e questa parola positiva costò ai rtisparmiatori milioni di euro. Quando nel 2008 fallì la banca americana Lehman Brothers il giudizio di Moody's rimaneva eccellente e diversi risparmiatori hanno visto sparire centinaia di migliaia di euro. Ma per il mercato non conta se le notizie sono vere o false, ma se sono o no credute tali. Un filosofo del XIX secolo disse che quando le parole si impossessano delle masse , diventano forza materiale.

 

Eugenio Medaglia
eugeniomedaglia@yahoo.it

27/06/2011
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