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Il debito sovrano

Da quando ho avuto a che fare col mondo della finanza, mai due parole mi hanno intrigato ed affascinato di più: debito sovrano. Mi danno l'idea di un qualcosa che sta sopra le nostre teste, come un'immensa cupola pronta ad inghiottirci ed a schiacciarci senza che nessuno possa farci nulla. Ma chi lo ha inventato? Mi sono sempre chiesto. Forse significa che il nostro sovrano è un debito? È un debito che ci comanda? O forse più semplicemente significa che quando si ha un debito questo sta sopra di tutto e di tutti?. Come sempre, per poter capire bisogna andare con ordine.

Nell'antica Grecia, quando infuriava la Guerra del Peloponneso ( paragonabile per dissennatezza ad una nostra guerra mondiale ), siamo intorno al 430 a.c., Pericle, capo del popolo e dell'esercito ateniese, inventò il debito sovrano. Forse qualcun altro avrà avuto la pensata prima di lui, ma non me lo ricordo. Insomma costui per finanziare la guerra, più precisamente per costruire una potente flotta, chiese i soldi in prestito ai cittadini, tanti soldi, con la promessa che li avrebbe restituiti con gli interessi a guerra finita ed ovviamente a vittoria ottenuta, che veniva data per certa. Anzi, dietro questa certezza, chiamiamola pure fiducia, i cittadini ben volentieri sganciarono un bel mucchio di quattrini. Invece gli ateniesi la guerra la persero.....ed i soldi? Non oso fare il gesto col braccio per decoro, ma è facilmente intuibile. Questa è stata la mia prima esperienza col debito sovrano. Insomma ho capito che lo stato ha un debito nei confronti dei propri cittadini per via dei soldi che questi gli hanno prestato, ma poi a pagare il debito, alla fine, sono sempre gli stessi cittadini, perchè lo stato non ha altro che loro a cui chiedere soldi. In pratica il povero cittadino è creditore ed anche debitore nello stesso senso e nello stesso tempo. Proprio come nei misteri della fede in cui il Padre è anche Figlio. Solo che questa è religione e la rispetto e l'altra è economia e non la capisco. Ma è così. Come si sia potuto realizzare questo mistero è ciò che vorrei spiegare e mi rendo conto che mi serve molto spazio. Perciò in questo primo articolo mi limito a delle notizie generali, giusto per tenere il lettore in caldo.

Altre volte invece il debito sovrano non è stato altro che il debito del sovrano, che poi ugualmente hanno pagato i cittadini, in questo caso i sudditi. Nel tardo medio evo i Fugger erano una famiglia tedesca di ricchi imprenditori e commercianti. Vendevano lana, seta e cotone a tutta birra in Europa e nel mondo. Finanziavano banche, usurai ed eserciti e tutto ciò che potesse diventare denaro. Jakob Fugger, detto il ricco, finanziava i papi, sempre bisognosi. Nel 1500 divenne il loro banchiere e nella chiesa, dopo il papa, comandava Jakob, a volte comandava prima del papa. Finanziò l'istituzione della Guardia Svizzera. Nel 1519 diede a Carlo V i soldi per comprare la propria elezione ad imperatore del Sacro Romano Impero. Ci fu voto di scambio? Si. Pagava proprio tutti, anche coloro che promettevano di pregare per lui e per la sua famiglia. L'anima viene prima di tutto. Per farci un'idea diciamo che il nostro più ricco d'Italia (senza fare nomi ) era un'inezia di fronte a Jakob. Ma chi gli dava tutti questi soldi? Il popolo....naturalmente. Questo è un altro mistero che vorrei svelare

Tutti gli stati, ma proprio tutti, hanno il loro buon debito sovrano, chi più e chi meno sono impelagati fino al collo. La nostra Italia è arrivata alla ragguardevole cifra di poco più di 1.800 miliardi di euro. Ai tempi della lira avevo difficoltà di pronuncia, adesso almeno in questo siamo migliorati e ci possiamo fare un'idea. Ma dove sbocca questo fiume? Facciamo una piccola premessa tecnica, ma non troppo. Che differenza passa tra investimento e spesa? Quando tiro fuori i soldi per un investimento, in qualche modo mi tornano indietro, maggiorati o no, ma ritornano. Proprio come una pallina di ping pong. Quando faccio una spesa, i soldi usciti non li rivedrò più. Proprio come una farfalla. Ora, il nostro stato fa debiti per finanziare soprattutto la spesa, la cosiddetta spesa pubblica. Avrò modo di continuare il discorso. Eugenio Medaglia 08 giugno 2011.

E. Medaglia
eugeniomedaglia@yahoo.it

13/06/2011
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4 commenti.

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Ernesto C.

Carissimo,non è la prima volta che ti leggo e di sicuro continuerò a farlo.Premesso questo devo solo fare una mia considerazione e cioè sono convinto che,sebbene sia difficile trovare un rimedio definitivo contro i "truffaldini" specialmente quelli politici o pseudo-tali è però dovere di chi "possiede la ragione" fare di tutto affinchè la "massa" non sia alla mercè degli "imbonitori".Sono sicuro che esistono ancora persone per bene e che queste,almeno,non si facciano irretire dalla "speculazione".A presto e cari saluti.


eugeniomedaglia

@ "Ernesto C. 20/06/2011 12.31" - Ernesto, mi fa piacere che tu mi abbia letto e che mi abbia trovato almeno gradevole. Penso che il rimedio contro i truffaldini non c'è. Da molti anni ormai mi occupo di finanza e di gestione del risparmio e nella mia attività incontro sempre una costante: quella che in gergo si chiama " parco buoi ". Si tratta di tutta quella massa di persone, la maggioranza, che "non sente ragione" e si lascia trasportare dalla speculazione. Così nella finanza come nella politica.


Ernesto C.

aro Eugenio,come al solito i tuoi "racconti" sono,nonostante le serietà dell'argomento,simpatici ed anche facili da comprendere e rispecchiano,come nel caso,la realtà dei fatti.La cosa,invece,che non trova(almeno per me) una considerazione logica(!!!) è che dal 430 a.c. continuiamo a farci governare da una massa di "truffaldini".C'è,secondo te,un rimedio?


Danilo Ame.

Da ieri questo della spesa pubblica (o investimenti) e del debito (pubblico) sembra essere diventato il primo e più attuale argomento della politica italiana, che fra "lenzuola da tirare" e "tasche", di questo o quel cittadino, apre un nuovo dibattito che spero non sia, come è avvenuto ultimamente, tutto interno alla maggioranza.

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