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Nasce il robot che guarda e impara, è rivoluzione

Genova, prende vita all'Istituto di tecnologia uno dei più avanzati sistemi di intelligenza artificiale

Nasce il robot che guarda
e impara, è rivoluzione

di MASSIMO MINELLA

Prototipo di robot bambino

GENOVA - Il cucciolo di robot muove i primi passi e sbatte i suoi occhioni, cammina e pensa che cosa farà da grande, riuscendo a comunicare con l'esterno per imparare sempre qualcosa di nuovo. Come un bambino vero. Il futuro è già arrivato, molto prima di quanto si potesse immaginare. Perché quello che sta prendendo vita all'interno dell'Iit, l'Istituto italiano di tecnologia nato a Genova, da pochi mesi operativo, rappresenta uno dei più avanzati sistemi di intelligenza artificiale elaborati a livello mondiale.

La prossima settimana, per la presentazione ufficiale dei programmi dell'Istituto, arriveranno a Genova Vittorio Grilli, presidente dell'Iit, e Gabriele Galateri di Genola, chairman del consiglio della fondazione Iit. Ma già in questi giorni, a Ventimiglia, i direttori e i primi ricercatori che andranno ad animare l'Iit stanno presentando alla comunità scientifica internazionale, riunita in seminario, "Robotcub", il primo prototipo di robot che l'Istituto sta sviluppando insieme ad altre strutture di ricerca italiane, all'Istituto di Robotica delle università di Genova, Salford e Lisbona e ai 9 poli italiani del network Iit. Un pool internazionale che sta animando questo prototipo dalle dimensioni di un bambino di due anni e mezzo (da qui la parola "robotcub", cioè cucciolo di robot) capace di fondere al suo interno le tre piattaforme di ricerca su cui è orientato l'Istituto: la robotica, le nanotecnologie e le neuroscienze.

Coordinati dal direttore scientifico Roberto Cingolani e seguiti direttamente dai quattro nuovi direttori di ricerca dell'Iit, i ricercatori stanno mettendo a punto il prodigioso cucciolo. Il punto di partenza è rappresentato da un prototipo la cui intelligenza è "preprogrammata", legata cioè a chip elettronici "tradizionali". Su questo l''Iit sta innestando delle reti neuronali che dovrebbero essere in grado di riprodurre in modo sempre più complesso l'intelligenza, grazie a una sofisticatissima tecnica in cui sinapsi di vetro e silicio vengono incollate su piastre. In questo modo l'intelligenza artificiale di Robotcub riesce a interagire con l'ambiente, sfruttando la sua capacità di apprendere e creare risposte sempre nuove e contestualizzate.

Un cervello ibrido, fra il biologico e l'artificiale, chiuso dentro a un corpo meccanico costruito con nuovi materiali, sempre più vicini a quelli del corpo umano (molli, flessibili, resistenti, elastici) così da dotare il cucciolo di robot di grande resistenza e piena capacità di movimento, per permettergli di interagire con l'esterno con le più ampie funzionalità, come la manipolazione e la capacità di lavorare in ambienti estremi, a pressioni e temperature altissime. Ma non è tutto. Il cucciolo di robot sarà anche capace di autoripararsi nei suoi tessuti principali, trovando spazio nelle più varie applicazioni, da quelle dei call center e delle segreterie telefoniche intelligenti fino alle missioni sugli altri pianeti.

(22 luglio 2006)

fonte: [Repubblica.it]
23/07/2006
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