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IPG, arriva Angela Napoli

Il papa Giovanni XXIII ed il silenzio dei politici. Ma arriva Angela Napoli

Affonda l’inaffondabile “titanic” “ Forse se questa vicenda si fosse verificata nel nord Italia la politica ed i sindacati avrebbero scatenato l’inferno per far sopravvivere centinaia di posti di lavoro, utili, indispensabili, e, nel contempo, mantenere un servizio in una area che non ha nemmeno un ospedale”. E’ questo il senso delle parole che si alzano silenziose, forse troppo silenziose, dal pubblico, mentre si svolge il consiglio comunale di Serra di Aiello.

E sembrano parole vere, che nascono dal cuore. Nella sala consiliare di Serra di Aiello si tiene il consiglio comunale aperto . E’ allargato alla partecipazione dei rappresentanti istituzionali dei comuni viciniori, tra cui Lago, Cleto, Aiello Calabro e Belmonte Calabro e dei sindacati. Ma non sono mancate le telefonate di solidarietà partecipate all’avvocato Antonio Cuglietta da parte di tanti altri sindaci calabresi. Sembra di essere ad una veglia funebre : sindaci, consiglieri ed organizzazioni sindacali al capezzale del morituro. Sindaci, consiglieri a dire parole di commiato agli ospiti che vanno via. A dire parole di tristezza per chi perderà il posto di lavoro. A mostrare una rabbia profonda per la assenza della politica “alta”. Mancano i politici provinciali, mancano i politici regionali, mancano deputati e senatori. E’ vero, quella del Papa Giovanni è una vicenda che è nata troppo tempo fa e che è durata in modo eccessivo, senza una soluzione possibile e cercata. Un istituto, il Papa Giovanni, che pareva un“titanic”, inaffondabile, ed invece sta affondando piano, piano. Ha perso via, via, sia le autorizzazione regionali, sia, ed ovviamente, il personale. Un “titanic” che aveva già usato tutte le scialuppe di salvataggio al punto che oggi affonda ed il personale sembra destinato a scomparire con esso. Un disastro annunciato, quindi? Beh, sembrerebbe proprio di si se sono vere le notizie che gli interessi alla sua sopravvivenza sono stati mostrati solo dalla Fiorile che non viene certo da dietro l’angolo. E d’altro canto quale azienda calabrese avrebbe potuto avere interesse per un istituto i cui beni sono oberati dei debiti con le banche , per un istituto che aveva bisogno di grandi investimenti per essere adeguato igienicamente, per un istituto il cui personale è ridondante rispetto ai fabbisogni derivanti dal numero delle autorizzazioni regionali. Quale azienda calabrese avrebbe potuto avere interesse ad investire se bastava attendere per raccogliere la parte utile del Papa Giovanni. E sembra, infatti, che gli ospiti abbiano già dove andare. Per sempre? Solo fino a quando le strutture del Papa Giovanni saranno messe in sesto. E poi sarà possibile al personale attuale andare a lavorare a cento kilometri, in una regione che non ha servizi di trasporto? .Non siamo nel nord Italia dove i trasporti sono completi ed efficienti. C’è un mezzo di linea per raggiungere Canne e gli altri luoghi deputati a mantenere gli ospiti dell’istituto ? Si sono previsti mezzi di linea a basso costo per raggiungere i muovi luoghi lavoro od il lavoratore dovrà usare la sua vecchia autovettura che per mancanza di stipendi magari non ha pagato la revisione e l’assicurazione ? Parliamo, infatti, di lavoratori che sono sfiancati dai pagamenti parziali e precari dell’istituto. Od addirittura questo personale sarà messo in cassa integrazione e per gestire gli ospiti si utilizzeranno magari cooperative sociali a costi apparentemente contenuti e che invece costeranno alla Stato molto di più? Nessuno è in grado di rispondere. Una sola cosa sembra certa e cioè che questo comprensorio perderà la sua più grande “azienda” , un comprensorio che non ha niente , non ha ospedali o cliniche private. Se davvero muore il Papa Giovanni non si perderanno solo centinaia di posti di lavoro, ma si fermerà una parte della economia locale ed anche questo dovrebbe far riflettere la politica. L’unica novità è la presenza di Angela Napoli che sarà domani a Serra di Aiello. Chissà che da questa donna forte possa derivare un nuovo percorso di attenzione di quella politica che oggi è assente, chissà se le sue parole sveglieranno le coscienze di quella politica che stabilizza i precari e fa poco o nulla per evitare il licenziamento di chi ha un posto di lavoro?

Giuseppe Marchese

fonte: Amantea.net
04/03/2009
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