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Rifiuti, azione anti ndrangheta

La Guardia di Finanza ha sequestrato 3 società e beni per un valore di 5 milioni di euro. Sei persone collegate alla cosca Libri avevano ottenuto con metodi illeciti numerosi appalti nello smaltimento in acluni comuni delle province di Reggio Calabria e Cosenza
Arresti a Capo d'Orlando

La Guardia di finanza ha sequestrato beni mobili ed immobili per un valore di cinque milioni di euro a sei persone collegate alla cosca Libri della 'ndrangheta che avrebbero avuto il controllo, secondo quanto è emerso dalle indagini, del settore dello smaltimento dei rifiuti in alcuni comuni della provincia di Reggio Calabria e di Cosenza. Il gruppo criminale reggino aveva ottenuto appalti per lo smaltimento dei rifiuti, secondo quanto ha riferito il Comando provinciale di Reggio Calabria della Guardia di finanza, nei comuni di Fiumara e Gioia Tauro, nel reggino, e ad Aiello Calabro, nel cosentino. Sono state sequestrate, complessivamente, tre società, beni immobili, tra cui terreni ed edifici, ed alcuni conti correnti bancari. Il sequestro dei beni è stato disposto dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Dda. L'iniziativa, hanno spiegato gli investigatori, rappresenta il seguito di un'operazione fatta sempre dalla Guardia di finanza nel marzo del 2006 che aveva portato all'arresto di alcuni affiliati delle cosche Alampi e Siclari, collegate a quella dei Libri.

La Edil Primavera, La Globo costruzioni e la Sogeprog: sono queste le tre società sequestrate dalla Guardia di finanza. Nell'indagine, che rappresenta un seguito dell'operazione Rifiuti spa fatta nel marzo dello scorso anno, sono indagati – come riporta l’agenzia di stampa Ansa - Matteo Alampi, di 38 anni, ritenuto dagli investigatori il capo dell'organizzazione ed arrestato nella precedente operazione (l'uomo è tuttora detenuto); Giuseppe Alampi (33), latitante; Valentino Alampi (29); Matteo Siclari (42); Francesco Siclari (39); Paolo Siclari (39, e Gaspare Secondo Siclari (53).

Gli indagati, secondo quanto ha riferito la Guardia di finanza, forti dell'affiliazione alla cosca capeggiata dal boss Domenico Libri, sarebbero riusciti ad accaparrarsi con metodi mafiosi un numero imprecisato di appalti pubblici nel settore dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani in tutta la Calabria. Le tre società sequestrate, secondo gli investigatori, costituirebbero il frutto delle attività illecite rappresentate, in modo particolare, dalla gestione da parte dell'Ati Edil Primavera delle discariche comunali di Fiumara, Gioia Tauro ed Aiello Calabro.

19 luglio 2007

a cura di: D. Amendola
Fonte: LaNuovaEcologia
23/07/2007
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