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Mentana fuori da Mediaset

INFORMAZIONE Il Tg5: «Decisione inaccettabile. Sciopero il 17»

Mediaset: stop a Matrix, Mentana alla porta

Micaela Bongi

Raccontano che la risposta dell'azienda lo ha completamente spiazzato: le dimissioni da direttore editoriale accolte senza batter ciglio prima ancora che venissero formalizzate. La puntata di Matrix già in palinsesto per lunedì a mezzanotte cancellata. E l'intero programma in onda su Canale 5 sospeso da Mediaset perché, come recita la nota del responsabile di Videonews Claudio Brachino, «il direttore Enrico Mentana si è dimesso», come se il giornalista avesse deciso di mollare anche la sua trasmissione.
Lunedì sera, alla notizia della morte di Eluana Englaro, Mentana aveva chiesto di anticipare Matrix in prima serata, al posto del Grande Fratello. O almeno, di poter aprire finestre informative. Niente da fare. Il no arriva da Piersilvio Berlusconi, anche se a comunicarlo pubblicamente è il direttore generale dell'informazione Mediaset Mauro Crippa: il Gf non si tocca, la tv commerciale funziona così, c'è già «l'impeccabile diretta di Fede». E il reality condotto da Alessia Marcuzzi porterà casa dieci milioni di telespattetori. Evviva.

Lunedì sera, dunque, Mentana si dimette dal suo incarico, e i vertici di Cologno Monzese gli fanno subito strada verso la porta. Mentre Silvio Berlusconi, a cena Arcore, secondo quanto riferiscono alcuni presenti commenta: «Meglio così, non voglio una primadonna, meglio liberarci di chi non capisce le nostre esigenze».

Quando, ieri, Mediaset annuncia anche la sospensione di Matrix, i giornalisti del Tg5 e del programma indicono un'assemblea aperta ai redattori delle altre testate dell'azienda. E, «fatto che per il Tg5 è quasi un miracolo», raccontano, viene indetto lo stato di agitazione contro «la decisione dell'azienda di sospendere Matrix, realizzata in modi e tempi inaccettabili» e i giornalisti proclamano uno sciopero per il 17 febbraio (consentendo così anche ai loro colleghi di Studio Aperto e del Tg4 di prendere una decisione nelle rispettive assemblee). L'assemblea denuncia il rischio che l'informazione Mediaset «diventi sempre più marginale» e che la sua «ricchezza e pluralità vengano progressivamente compresse». Infine, i giornalisti si impegnano a non occupare con altre trasmissioni gli spazi di Matrix finché il programma resterà sospeso. Perché, è la sensazione, se Mediaset arriva alla conclusione che Mentana non serve più, significa vita ancora più difficile per tutti. Nel corso dell'assemblea, anche Barbara Palombelli difende a spada tratta l'ex direttore dei Canale 5. La giornalista, inserita tra gli ospiti della puntata speciale di Chiambretti night in onda ieri sera su Italia 1, dà invece forfait. Nel pomeriggio Gad Lerner aveva protestato per essere stato messo anche lui tra gli ospiti di Chiambretti nonostante avesse subito declinato l'invito: «Non intendo né scherzare né fare da foglia di fico a Mediaset in questa sgradevole vicenda - scrive sul suo blog - Mentana ha compiuto una scelta netta. La fretta con cui Mediaset ha accolto le sue dimissioni, estendendole alla soppressione di Matrix, non fa onore a quell'azienda».

Il gesto dell'ex direttore del Tg5 è apprezzato dalla Federazione nazionale della stampa. Dice di non capire la scelta di Mediaset Giovanni Floris, dice di non capire l'illusione di Mentana di sostituire la logica editoriale a quella commerciale Giovanni Minoli. Il giornalista rimasto senza programma preferisce non dire niente, ma nel pomeriggio va dal suo avvocato.

E' poi Crippa a sostenere che «Mediaset non ha cacciato nessuno», è stato Mentana a mettersi «fuori dall'azienda rompendo pubblicamente e platealmente il rapporto fiduciari. Non c'erano dissapori». Ma dai vertici aziendali, riferiscono a Canale 5, arrivavano continue pressioni, in particolare quando da Mentana era ospite Di Pietro. A questo punto l'azienda valuterà «le modalità di prosecuzione dell'esperienza di Matrix», perché «un editore ha il dovere di tenere in vita i propri marchi al di là delle vicende personali». Insomma, si può tranquillamente riprendere con un altro conduttore, anche se dallo studio del centro Palatino il logo del programma è stato già rimosso. Le voci di una trattativa in corso tra l'ormai ex direttore editoriale di Mediaset e Sky vengono invece smentite.

fonte: Il Manifesto.it
11/02/2009
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