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Papa Giovanni smembrato

La Procura di Paola accelera e mette i dipendenti con le spalle al muro

Papa Giovanni smembrato

I malati saranno trasferiti in sei strutture dell’Asp

papagiovanni23COSENZA - Il trasferimentodi pazienti e dipendenti, in un rapporto di uno ad uno, insei strutture dell'Azienda sanitaria provinciale. E' la proposta illustrata ieri dal direttore generale dell'Asp, Fran-co Petramala, ad una delegazione di lavoratori del “Papa Giovanni XXIII” di Serra d'Aiello e ai sindacati, convocati d'urgenza dopo la disposizione di sgombero dell'istituto emessa dal pubblico ministero Eugenio Facciolla. Delle strutture elencate dal dg, solo una, l'Onpi di San Lucido, è già attiva. Qui potranno essere trasferiti al massimo una ventina di degenti. Gli altri passeranno invece in strutture chiuse da sette anni (alcune mai aperte) e che l'Asp stava per riattivare a Marano Marchesato, Spezzano Albanese, Mottafollone, Terranova da Sibari e Canna. L'operazione richiederà i necessari «tempi tecnici», ma, assicura Petramala, l'apertura di tutte le strutture era imminente.

I degenti del “Papa Giovanni” al momento sono 290. Si ipotizza che una settantina dloro potrà rimanere a Serra d'Aiello, in una serie di gruppi appartamento esterni di cui è dotata la struttura, laddove risultassero idonei. Il servizio, che farà comunque capo all'Asp, verrà però esternalizzato con la pubblicazione urgente di bandi aperti a imprese private o – è una delle ipotesi prospettate dal dg - a cooperative formate dagli stessi dipendenti. I bandi comprenderanno le figure professionali attualmente in servizio al “Papa Giovanni” e conterranno la clausola sociale per l'assunzione, o in via diretta o in mobilità, di quel personale (i dipendenti non in cassa integrazione sono 300 su un totale di 500 circa).

I lavoratori hanno respinto subito la proposta, che richiederebbe per loro il trasferimento da una costa all'altra della provincia e il passaggio sotto altro regime di assunzione. I loro toni durante l'incontro tradivano la loro esasperazione. Petramala ha cercato di rassicurarli in ogni modo, sottolineando che il committente del servizio resta l'Asp e qualora il privato dovesse non ottemperare alla corresponsione degli stipendi l'azienda sanitaria sarebbe pronta ad intervenire. «Comprendo i disagi -commenta Petramala - Ma la disposizione del magistrato deve essere eseguita e credo che la proposta dell'Asp sia quella che garantisce il miglior processo di accompagnamento».

Il sindaco di Serra D'Aiello, Antonio Cuglietta, ha ricordato che c'è l'intenzione di chiedere alla Regione un accreditamento di 300 posti letto per il Papa Giovanni. Ma i tempi necessari per rimettere a posto la struttura e ottenere i permessi dalla Regione non sembrano coincidere con quelli dello sgombero ordinato.
L'incontro, al quale hanno preso parte Cgil, Cisl, Uil, Casil, Cisal e Fiels, si è risolto senza un'intesa con le parti sociali. La Cgil, che ha partecipato con Franco Bozzo, Francesca Sciolino e PieroPiersante, ha abbandonato il tavolo a metà riunione. La proposta per loro «è irricevibile» e si chiede pertanto alla Regione di istituire una unità di crisi ad hoc «in cui tutti i soggetti in causa si assumano le proprie responsabilità».

La Cgil in una nota lamenta l'assenza di garanzie sulla «stabilità del posto di lavoro», sulle «ingenti spettanze pregresse vantate dai lavoratori», sul «percorso terapeutico al quale andranno incontro i ricoverati». Infine giudica «strano che si decida improvvisamente di chiudere questa vicenda il giorno dopo che si è concretizzata una possibile soluzione - è scritto nella nota - Infatti, sappiamo che è stato siglato un protocollo d'intesa tra la Curia di Cosenza e un imprenditore selezionato a seguito di avviso a evidenza pubblica, il quale ha già convocato per il 5marzo le organizzazioni sindacali per illustrare il piano d'impresa».

Con le altre sigle presenti all'incontro resta un filo di dialogo aperto. «Abbiamo chiesto al dgPetramala di articolare nei dettagli la sua proposta - dice Antonio Verrino dellaUil -Noi vorremmo gestire la complessità, e non subirla, ed evitare il muro contro muro».

L'Asp, dal canto suo, andrà avanti. E se nelle prossime ore non si chiuderà l'intesa con i dipendenti, procederà al trasferimento dei soli pazienti.

fonte: Il Quotidiano della Calabria
01/03/2009
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Probabile lo sgombero in giornata..


lo so che non tutti lo posso fare perchè hanno famiglie hanno altre mille ragioni pero un tempo anche in calabria si lavorava diversamente e molti ex dipendenti grazie a quei mini corsi ha trovato occupazione in altre strutture in calabria stessa, ora è difficile x giovani e laureati figuriamoci per chi è piu avanti con l'età e non ha un titolo, pero credimi che si poteva agire o meglio potevamo agire diversamente


la verità?quale verità la tua e di gulp.può dispiacermi se hai dovuto fare i bagagli e andartene ma chi è restato forse è perchè la situazione non lo permetteva io non vengo ad impicciarmi delle tue ragioni ,quelle ti hanno portato a partire, ma ti assicuro che non tutti possono farlo


come non tutti i calabresi sono mafiosi è ovvio che non tutti i dipendenti sono mangioni ma omertosi si, perchè non si sono ribellati contro chi arruffava come meglio poteva ?indipendentemente dalle colpe di sindacati, politici e chiesa anche questo è stato un difetto che ha portato a questa disperata situazione. quando si arrivava a tanto è chiaro che la colpa non puo essere di uno soltanto.


Figlia di un dipendente

Gulp ma come fai a scrivere queste cose???Io figlia di un dipendente so cosa si vive lì,e cosa si sta vivendo in queste ore...vestiti come un figurino...??quante cose scrivete senza senso....


tutti all'IPG

Il sindaco di serra ha invitato il maggior numero di persone possibile a presentarsi subito a serra o nella notte ci potrebbe essere lo sgombero...


peccato che quando si dice la verità le persone si alterano. perchè non vi informate meglio voi che fate le vittime da tutti quelli che come me hanno dovuto fare valige a 40 e rimettersi in gioco. credi che avere un lavoro sotto casa non era comodo per tutti?


Simona Falsetti

lo schifo che mi provocano queste parole è immondo...La Vergogna è la tua e della tua saccenza;non so quale film tu abbia visto ma la realtà che Io e le persone che vivono l'ipg è un'altra ,non conosci gli stenti e le rinuncie che si sono fatte...come figurino forse vai vestito tu che parli con questa rabbia e questa violenza ma che non hai gli attribbuti per firmarti...cmq chiunque tu sia ti auguro per tutta la tua vita di vivere come i dipendenti dell'istituto Papa Giovanni XXIII e di vestirti nei negozi in cui si vestono loro di mangiare quello che mangiano loro di andare a fare la spesa con lo stato d'animo con cui la fanno lor fare la vita che fanno loro con le...CODARDO!!!!VERGOGNATI!!!


se le cose non le sai faresti meglio a stare zitto.


che l'istituto Papa Giovanni XXIII sia stato chiuso non può che essere l'unica cosa positiva che sia stata fatta nel nostro comprensorio, per tutta quella vergogna che ogni cittadino ha provato sentendo parlare sempre in maniera negativa dell'Istituto. Un tempo si diceva che l'uomo è artefice delle proprie sventure, già con questo potrei concludere il discorso. L'unica cosa che più dispiace è per quei poveri pazienti che non hanno niente e forse nessuno, a per tutti gli altri no. La storia dell'Istituto la conoscono bene tutti, anche chi è stato al difuori, i telegiornali, i periodici , le nostre coscienze ci hanno informato bene su tutto; nche su quei poveri ospiti che " misteriosamente" sono scomparsi..., su tutti quie dipendenti che piangevano miseria e andavano in giro vestiti come figurini.... QUESTA è LA REALTA'che piaccia o no questo è quello che ci meritiamo noi calabresi e soprattutto quella massa di ignoranti che si sentono potenti perchè hanno dalla loro parte solo la PRESUNZIONE che non li fa guadare oltre. Chi si è potuto salvre l'ho fatto chi è rimasto è perchè c'ha marciato. ci dispiace soltanto per tutti coloro che non hanno colpe: gli ospiti.


mi domando se questi signori giornalisti che srivono alacremente siano mai andati a pervenire la situazione...ciò che penso io è che la malattia psichiatrica funge da fortissimo deterrente,in parole povere fà paura ed i signori della carta stampata preferiscono scrivere dal calduccio della propria cameretta senza alzare il ..... dalla sedia piuttosto che sporgesi al di là del proprio naso...


simona falsetti

è stato fatto di tutto anche l'impossibile ma contro la bassezza di alcuni sistemi politici e massonici i cittadini sono pressocchè impotenti.e non le permetto nemmeno di pensare che gli impiegati non abbiano fatto ciò che era in loro potere fare!!!


compatisco con tutta la gente impiegata all'istituto. Ma una domanda prima di arrivare a questa situazione (istituto smembrato????) cosa è stato fatto da parte di tutto il personale?


Colpa tutta della curia, ha perso anni e ora siamo in una situazione disastrosa... Avere reparti inagibili è inaccettabile! Dov'è l'umanità della chiesa cattolica ora che servirebbe? Dov'è quel miliardo di euro che gli diamo con l'8x1000 adesso? Perché non intervengono? Hanno raccolto i profitti quando c'erano e ora ci lasciano la macerie!


sono stati tutti a guardare intanto i lavoratori facevano la fame nessuno ha mosso un dito................... è vergognoso che si sia arrivati alla chiusura................è nell'indifferenza totale che si sta assistendo a questo sfacelo.............

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