2009
Riviste per telefono
Crisi giustizia: Quirinale
Il Tar boccia la Gelmini
Mafia e potere
Assalto a RaiTre
Chiesa Ru486
Calabria abusivismo sul mare
Informazione e censura
Politici fannulloni
L'anno che cambiò il mondo
Manca solo che dicano che sono gay
Quello che sui giornali non leggerete più
Caccia senza limiti, blitz della Lega
25 aprile: Festa della Liberazione
Delitto Perfetto
Virtual Fair.
Tremonti contro Report
Luce, offerte sulle bollette
Legge 40, stop della Consulta
Manifestazione 4 aprile - CGIL
Acqua, un diritto
Racconti shock dei soldati israeliani
Sanità, altri 198 milioni di debiti
Così Vizzini riciclava il mio denaro
Crisi, la Cgil vede nero
A febbraio 370.000 nuovi disoccupati
Con Prodi raddoppio della cronaca nera
Scuola, mancano i fondi
Il nucleare italiano e l'ambientalismo USA
C'erano una volta le tre i ...
Berlusconi imbavaglia la stampa
A Mills quattro anni e 6 mesi
I duecento anni di Darwin
Mentana fuori da Mediaset
No more ace to play. Siamo ciò che abbiamo voluto
Lettera di Napolitano sul caso Englaro
Scivola Calabria, scivola
AMAMIR AL TG LEONARDO
I tre giorni che sconvolsero il Pd
Porta a Porta l'agiografia di Andreoti
De Andrè 10 anni dopo
Costituzione ad personam
Sei in: Rubriche/Documenti/2009/Scuola, mancano i fondi
Versione adatta alla stampa

Scuola, mancano i fondi

Nove famiglie su 10 non potranno avere le 30 ore settimanali richieste
a meno che il governo non rinunci ai tagli previsti dalla Finanziaria

Scuola, il 95% sceglie le 30 ore
ma i fondi non sono sufficienti

di SALVO INTRAVAIA

Scuola, il 95% sceglie le 30 ore ma i fondi non sono sufficienti


LE famiglie italiane sparigliano le carte alla Gelmini. O il governo, per accontentare le richieste di mamme e papà della scuola elementare, dovrà rinunciare alle economie di spesa previste dalla Finanziaria oppure le famiglie non potranno essere accontentate.

I dati diffusi ieri dal ministero dell'Istruzione sulle scelte che riguardano la scuola primaria (l'ex elementare) nascondono una verità: nove famiglie su 10 non potranno avere le 30 ore settimanali richieste all'atto dell'iscrizione. A meno che il governo non modifichi i criteri sulla formazione degli organici del personale della scuola già concordati con il ministero dell'Economia. Insomma, un bel pasticcio.

Ieri, le famiglie italiane hanno sonoramente bocciato il modello-Gelmini per la scuola elementare. Le 24 e le 27 ore in prima elementare, considerate il modello di riferimento per il futuro, hanno ottenuto soltanto il 10 percento delle preferenze. La stragrande maggioranza ha scelto il modello attuale a 30 ore (il 56 per cento) o quello a tempo pieno di 40 ore (il 34 per cento). Ma in quanti potranno essere accontentati a settembre? Decisamente pochi, visto che il ministero ha già scritto nero su bianco che l'organico per le prime classi verrà calcolato in base alle 27 ore settimanali.

Di conseguenza, le classi a 30 ore che sarà possibile attivare dipenderanno dalle economie realizzate con la formazione delle classi a 24 ore. Secondo una prima stima realizzata da Repubblica, su oltre 20 mila prime classi ne potranno funzionare appena 600 con 24 ore settimanali e altrettante ne dovrebbero essere attivate a 30 ore. Ma la richiesta delle 30 ore da parte dei genitori dei piccoli che fanno il loro ingresso alla scuola primaria è di gran lunga superiore.

In sostanza, attenendosi scrupolosamente ai dati di viale Trastevere, su quasi 294 mila famiglie che hanno richiesto un tempo scuola di 30 ore a settimana potranno essere accontentate meno di 16 mila. Cosa diranno le 278 mila famiglie che si vedranno appioppare un orario diverso da quello richiesto?

E non è neppure detto che potranno essere accontentati coloro che hanno scelto le 24 e le 27 ore. Il perché è presto detto. In Italia ci sono 16 mila plessi di scuola elementare e circa 16 mila sono state le famiglie che hanno optato per le 24 ore: in media un bambino per plesso. Mentre le famiglie che hanno richiesto le 27 ore sono 36 mila: poco più di 2 bambini, a conti fatti, per ogni plesso.

Ma le regole per la formazione delle classi sono tassative: almeno 10 bambini per classe. Anche coloro che hanno dato credito a settembre si ritroveranno in difficoltà: verrà probabilmente proposto loro di cambiare plesso o di accontentarsi di un altro modello orario. A meno che, per accontentare mamme e papà, l'esecutivo non decida di allargare i cordoni della borsa.

(2 marzo 2009)

fonte: Repubblica.it

02/03/2009
Inserisci il tuo commento Commenti [0]

Segnala questo articolo ad un amico



 
 
 










AielloCalabro.Net® - Copyright 2004-2005 - all Right reserved
I link di questa pagina
2009
Riviste per telefono
Crisi giustizia: Quirinale
Il Tar boccia la Gelmini
Mafia e potere
Assalto a RaiTre
Chiesa Ru486
Calabria abusivismo sul mare
Informazione e censura
Politici fannulloni
L'anno che cambiò il mondo
Manca solo che dicano che sono gay
Quello che sui giornali non leggerete più
Caccia senza limiti, blitz della Lega
25 aprile: Festa della Liberazione
Delitto Perfetto
Virtual Fair.
Tremonti contro Report
Luce, offerte sulle bollette
Legge 40, stop della Consulta
Manifestazione 4 aprile - CGIL
Acqua, un diritto
Racconti shock dei soldati israeliani
Sanità, altri 198 milioni di debiti
Così Vizzini riciclava il mio denaro
Crisi, la Cgil vede nero
A febbraio 370.000 nuovi disoccupati
Con Prodi raddoppio della cronaca nera
Scuola, mancano i fondi
Il nucleare italiano e l'ambientalismo USA
C'erano una volta le tre i ...
Berlusconi imbavaglia la stampa
A Mills quattro anni e 6 mesi
I duecento anni di Darwin
Mentana fuori da Mediaset
No more ace to play. Siamo ciò che abbiamo voluto
Lettera di Napolitano sul caso Englaro
Scivola Calabria, scivola
AMAMIR AL TG LEONARDO
I tre giorni che sconvolsero il Pd
Porta a Porta l'agiografia di Andreoti
De Andrè 10 anni dopo
Costituzione ad personam