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Addio vecchio termometro

La Ue: entro 4 anni il metallo liquido verrà bandito perché inquinante e pericoloso per la salute
Addio vecchio termometro
ore contate per il mercurio

ROMA - Non sarà più la "colonnina di mercurio" a indicare i picchi di caldo e l'andamento dell'influenza. Entro la fine del decennio, il mercurio verrà vietato nei termometri e il bando si estenderà progressivamente ai vari usi del metallo liquido che, entro il 2020, sparirà da tutti i prodotti utilizzati in Europa.

La decisione è stata presa dall'Unione europea che ha lanciato un'offensiva contro l'inquinamento da mercurio. I primi a farne le spese saranno i 9 milioni di termometri che ogni anno vengono venduti nell'Europa dei Quindici. Dunque, la tradizionale barretta di vetro con il metallo liquido è destinata a diverntare un'autentica rerità fino a sparire del tutto, soppiantata da altri misuratori hi-tech.

Il commissario per l'Ambiente della Ue, Stavros Dimas, ha annunciato un provvedimento - sarà pronto entro dicembre e "potrà diventare effettivo nel giro di tre o quattro anni" - che mette fuori legge i termometri che usano il mercurio perché la sostanza "in dosi elevate può rivelarsi mortale e in dosi limitate può danneggiare seriamente il sistema nervoso".

Un allarme che poggia su basi scientifiche provate purtroppo anche sul campo. Nel 1956, nella baia di Minamata, in Giappone, si registrò una fuga di metallo liquido nel lago da cui venivano i pesci che nutrivano alcuni villaggi di pescatori. Fu uno dei più gravi casi d'inquinamento da mercurio: migliaia di persone vennero contaminate e alcuni bambini nacquero deformi.

Ora l'Europa ha deciso di rimuovere il rischio alla base, cominciando da uno degli oggetti presenti in tutte le case, anche perché l'alternativa tecnologica è già matura. I vecchi termometri verranno sostituiti dagli apparecchi digitali, già in uso, e dai futuri biotermometri che saranno estremamente precisi perché utilizzeranno la capacità di alcune molecole della pelle di registrare variazioni di temperatura anche minime.

Entro il 2011 verranno poi bloccate le mille tonnellate di mercurio che l'Europa esporta (su un uso a livello globale pari a 3.600 tonnellate) e il bando si estenderà progressivamente alle varie categorie di prodotti che contengono il mercurio.

Nel maggio scorso è stata approvata in prima lettura dal Consiglio dei ministri la legge che recepisce le direttive comunitarie sui rifiuti elettrici ed elettronici, un provvedimento che include il divieto di mercurio nelle lampade. Il mercurio, inoltre, è in corso di definitiva eliminazione negli studi dentistici, dove le vecchie otturazioni sono state definitivamente abolite. E verrà allontanato dalle miniere, dove viene utilizzato per i processi di estrazione dell'oro.

Ma mentre il futuro viene rigidamente programmato, il presente resta minaccioso anche perché la consapevolezza del rischio mercurio non ha ancora raggiunto nemmeno gli addetti ai lavori. Secondo una ricerca condotta da Legambiente, telefonando all'azienda incaricata della raccolta dei rifiuti per chiedere informazioni sullo smaltimento corretto del mercurio, contenuto in un termometro rotto, nella maggior parte delle città italiane si ottengono risposte piuttosto bizzarre.

"E' un paradosso: le persone che dovrebbero informare i cittadini non hanno la più pallida idea dei problemi legati all'inquinamento da mercurio", racconta Alberto Fiorillo, responsabile di Legambiente per le aree urbane. "A Firenze ci hanno risposto dicendo di buttare il termometro in mezzo alla spazzatura con la precisazione che potevamo stare tranquilli perché "tanto non succede niente". Stessa scena a Bari.

In molte città ci hanno invitato a portare il termometro rotto in farmacia, confondendo il ritiro dei medicinali scaduti con lo smaltimento del mercurio. Solo a Roma, Bologna, Genova e Milano è stato attivato un servizio specifico in linea con la normativa europea".

fonte: La Repubblica
08/08/2005
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