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La Voce di Fiore ritorna a lottare

 La Voce di Fiore ritorna a lottare contro la 'Ndrangheta

Il Laboratorio antimafia “La Voce di Fiore” ce l’ha fatta. Ha raccolto, dopo mesi di appelli, le risorse necessarie per continuare la propria attività.
“Il Blog di Aiello Calabro e dintorni” è stato tra quelli che ha dato il proprio, seppur modesto, sostegno ai ragazzi impegnati nel progetto culturale.

Qui di seguito, l’editoriale a firma di Emiliano Morrone. Per consultare l’elenco di tutti i sostenitori vai al link http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=3956

 

***

 

Il ritorno
Un colpo alla Ndrangheta. Riparte "la Voce di Fiore": Calabria, emancipazione culturale, lotta alla ’ndrangheta, apertura del sito, unità dell’antimafia, vigilanza, decrescita serena

mercoledì 25 febbraio 2009.

 

Fatta. Fatto. Raggiunto l’obiettivo, ripartiamo, ringraziando di cuore chi, con azioni e parole vere, ci ha sostenuto ogni giorno, per due lunghi mesi. Non siamo andati, come forse s’aspettava qualcuno.
Con una solidarietà straordinaria, tutta dal basso, deliberatamente assenti illustri protagonisti del dissenso civile italiano, su tutti Beppe Grillo, abbiamo recuperato il disavanzo di cassa maturato negli ultimi due anni; causato dall’isolamento in cui abbiamo operato.

Isolamento che ci ha visti sotto minaccia (di morte), sotto processo e sotto scacco, per mano di soggetti pericolosi, politici rampanti e imprenditori molto ambigui. Isolamento cancellato, oggi, dalla partecipazione concreta di migliaia di persone, ognuna delle quali ha dato il proprio contributo alla causa; versando o riportando il nostro appello su blog, pagine di Facebook, trasmissioni radiofoniche e altri canali.

Il libro su ’ndrangheta e politica "La società sparente" (Neftasia Editore, Pesaro, 2007) è stato scaricato, sul sito di "la Voce di Fiore", da 4.074 lettori.
La risposta al nostro appello va al di là dei numeri, delle cifre, degli aspetti materiali.
Esistiamo e possiamo proseguire nelle nostre iniziative: è stata salvata una voce libera, sganciata dal potere, critica e riflessiva. Una voce che ha il dovere di accogliere e rappresentare, come agli inizi, le istanze della parte più debole della società, e che intende promuoversi quale riferimento, mai l’unico, per i calabresi onesti e attivi. Consapevole della necessità di parola, di aggregazione, di confronto. Della necessità di superare divergenze e frizioni nell’antimafia civile; della necessità di rimanere uniti, pronti all’intervento, in primo luogo culturale.

Insieme, dobbiamo dimostrare che la Calabria non è solo terra di sangue e dolore, di affari ed abusi, disgrazie e rovinosa assistenza statale. Dobbiamo vigilare ed esprimere il bello e il buono della nostra terra, segnata da un’emigrazione imposta e progressiva.

In Calabria c’è una coscienza, e c’è un pensiero, oltre al «sole», al mare», alla «tradizione» e al «panorama», ricordati da Rino Gattuso in un recente spot televisivo. Ci sono, quindi, i monti, che non sono soltanto le barriere naturali dello sguardo proteso all’orizzonte.
C’è un aeroporto deserto, a Crotone, senza voli da mesi.

C’è, come fatto, la figlia dell’ex governatore Giuseppe Chiaravalloti, Caterina, giudice nel processo d’appello al consigliere calabrese Enzo Sculco, «condannato in primo grado a 7 anni di reclusione per truffa, turbata libertà degli incanti, corruzione e concussione nell’ambito dell’inchiesta sulla Provincia di Crotone di cui era vicepresidente». Sculco è ora al suo posto di legislatore regionale.
Ci ha colpito molto la mobilitazione di gruppi e amici del Centro-Nord, come il silenzio e l’indifferenza di parte significativa dei giovani della nostra città, San Giovanni in Fiore (Cosenza) e di altri luoghi della Calabria. Altro elemento di riflessione è la richiesta di anonimato di alcuni che hanno donato dalla nostra terra. In ogni caso, il loro sforzo, come ha osservato l’acuto amico Roberto Galullo, i cui articoli riprenderemo su “la Voce di Fiore”, ci permette di esporci, di raccontare, di sensibilizzare.
Il laboratorio culturale antimafia “la Voce di Fiore” si apre al confronto e alla rete.

Primo, l’accesso all’editor del giornale a chi vuole collaborare alla lotta, anzitutto culturale, alle mafie, al malaffare politico, alle ingiustizie.
Secondo, proseguiamo come officina di idee, fabbrica di iniziative, snodo di percorsi. Di denuncia e reazione civile, informazione, approfondimento, proposta.

Terzo, ci concentriamo sulla Calabria, non dimenticando i grandi temi della globalizzazione, della decrescita serena, del rapporto fra etica e politica, del dialogo fra le religioni, della libertà, dell’eguaglianza, della giustizia sostanziale.
Grazie a chi ha creduto nelle nostre idee, nella nostra sincerità, nel nostro spirito civile.
«La lotta alla mafia deve essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità» (Paolo Borsellino).

Emiliano Morrone, per i ragazzi di "la Voce di Fiore", solo in quanto responsabile in tribunale dell’omonima testata

25/02/2009
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