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Roma, corteo per il Sì ai referendum per l'Acqua Bene Comune e contro il Nucleare

Un fiume di 300 mila persone da Piazza Della Repubblica a piazza S. Giovanni per promuovere il Si ai referendum

Alla manifestazione partecipazioni da tutta Italia. Presente anche il comitato "De Grazia"

di Asmara Bassetti

Roma 2 Sì per l'acqua bene comune

FOTOGALLERY della manifestazione

 

di Asmara Bassetti

ROMA 26 marzo 2011 - Più di 300mila persone: questa la cifra dei partecipanti alla manifestazione a favore del referendum del prossimo 12 e 13 giugno per l'acqua pubblica e il nucleare.

Una calda e affollata piazza Repubblica ci ha accolti con decine di bandiere, striscioni e cartelli.
Ad essere presenti, oltre al popolo romano, numerose persone da ogni parte del bel paese, dalla Sicilia al Piemonte, dal Molise alla nostra Calabria, scese in piazza per dimostrare che un'altra Italia è possibile, che l'acqua è un bene comune dal quale è ingiusto ricavare profitti, e che il nucleare, soprattutto dopo la catastrofe giapponese, non può e non deve essere accettato nel nostro territorio.

«È stata una manifestazione riuscita grazie a un coordinamento che ha portato 1.400.000 firme in cassazione, apposte dai cittadini che sull'acqua non vogliono privati e dicono "Si" all'acqua bene comune» dice una voce dall'alto di un "camioncino" addobbato d'azzurro e blu, che intrattiene tutti con un'allegra musica che coinvolge il corteo, snodatosi fino a piazza San Giovanni, dove da un palco si sono susseguiti vari interventi riguardanti temi su acqua pubblica e nucleare, alcuni in lingua inglese, francese e tedesca.

Una manifestazione vivace e colorata come le numerose bandiere e gli striscioni, e come i giovani percussionisti che hanno accompagnato il corteo con i loro particolari suoni.
I coordinatori del referendum si dicono soddisfatti ed ottimisti, e la grande adesione alla giornata di sabato lo dimostra; portare 26 milioni di italiani alle urne il 12 e il 13 giugno, ora è "un'impresa" che sembra più realizzabile e vicina, e dobbiamo perciò continuare a portare avanti questa lotta, che è una lotta di dignità e cultura, necessaria per "riavere in mano" il nostro paese.
Perché l'acqua è un bene comune: riprendiamocelo!

27/03/2011 18:11:21
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