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Facebook batte moneta. Le nuove frontiere della finanza nel campo dei trasferimenti di moneta

Il denaro, storicamente determinato, è la cosa più democratica al mondo. Esso vale nella misura in cui viene accettato come mezzo di scambio e mezzo di pagamento. Praticamente è la popolazione che decide se una moneta vale ed in che misura. L’autorità statale può decidere l’uso di una moneta al posto di un’altra (si chiama corso forzoso), ma non può decidere il valore di questa. Se la moneta è gradita dal basso ed accettata allora vale, altrimenti è carta straccia. Per esempio in Iran lo stato impone la moneta nazionale, come in tutti gli stati. Ma se si vuol fare un buon affare bisogna usare l’odiato dollaro. Lo stesso avviene in tutti quei paesi a forte svalutazione. Alla fine la moneta vale se viene accolta ed ascoltata dalla base. Ed è proprio pensando alla base che Facebook ha deciso di battere moneta, moneta virtuale, ma se serve a concludere scambi ed operazioni commerciali non è poi diversa dalle altre monete reali. La base di facebook è immensa. Vanta più di un miliardo di utenti a cui vanno aggiunti i 450 milioni di utenti WhatsApp. Ci sono più utenti in facebook che abitanti in Cina. In più sono utenti sparsi in tutto il pianeta e non confinati dentro uno stato.

Cerchiamo di capire il progetto e come funziona anche se per grandi linee. Secondo il Financila Times c’è un accordo tra il social network più popolato al mondo ed la Banca Centrale Irlandese. La Banca Centrale assegna a Facebook lo status di Istituto e-money, Non è semplice da capire. Aiutiamoci con qualche esempio che non manca. Istituti come PayPal, Moneygram, Wester Union cosa fanno?. Hanno una rete fisica diffusa capillarmente su tutto il globo, raccolgono i versamenti in denaro di milioni di persone e li mettono a disposizione di altrettanti milioni di utenti sparsi per il mondo. Tutto avviene in tempo reale in quanto la rete di distribuzione è molto capillare per cui se voglio spedire denaro contante in Mozambico o in Guatemala lo posso fare in pochi secondi. Nel mondo dell’e-commerce il trasferimento materiale del denaro non serve. Quando io faccio un acquisto in internet ( e lo faccio ) pago con un click. Tutti siamo più contenti e soprattutto più sicuri.

A questo punto a Zuckerberg gli viene un’idea neanche molto peregrina. Chi può impedire a Facebook di farsi garante e centro degli scambi commerciali e del trasferimento di moneta virtuale?  Facebook ha già sondato il terreno con almeno tre startup londinesi – TransferWise, Moni Technologies e Azimo – per la gestione operativa del proprio servizio di e-money che andrebbe dunque a piazzarsi a metà strada fra un conto corrente virtuale, un servizio di trasferimento di denaro e un più tradizionale sistema di valuta virtuale per acquisti in rete. Il tutto, ovviamente, a livello europeo ed all’interno dell’ecosistema del social network. In questo modo i costi delle operazioni sono molto più ridotti di quelli bancari ed il tutto avviene con una velocità sorprendente (letteralmente alla velocità della luce). Si può trasferire denaro e servizi all’interno della rete degli “amici” che si può estendere a livello planetario. Ad ogni utente viene assegnato un codice identificativo ed univoco detto swift e Facebook diventerebbe una sorta di Banca Centrale Mondiale. 

Per il momento reazioni ufficiali non ce ne sono. I portavoce di Menlo Park hanno dichiarato a diverse fonti che non intendono "commentare speculazioni o voci" sull’operazione, guidata dal vicepresidente per le partnership Sean Ryan. Certo è indubbio che il tassello dei pagamenti e trasferimenti di denaro online darebbe alla piattaforma di Mark Zuckerberg un’ulteriore spinta in particolare verso i mercati emergenti, in direzione dei quali decolla ogni giorno buona parte delle rimesse internazionali. Basti pensare che appena la scorsa settimana Facebook ha tagliato la soglia dei 100 milioni di utenti in India, il più grande mercato nazionale dopo gli Stati Uniti dove pure già qualche forma di money transfer sul social è concessa, ma solo per gli sviluppatori che incassano i proventi degli acquisti in-app. È anche vero che la mossa richiederebbe una solidità societaria diversa per la controllata irlandese: un capitale da almeno 350mila euro e una riserva di fondi equivalente a quelli emessi o detenuti, almeno secondo alcuni esperti legali. Ma non sembra affatto un problema.

Già sento le obiezioni di coloro che paventano le truffe informatiche, i virus e gli intrusi. La storia non si ferma per questo. La polvere da sparo si è diffusa come grande invenzione nonostante le guerre e le bombe. Cosa si dovrebbe dire allora della fissione nucleare? Il male non è nelle cose ma nel modo di usarle. Il male è un fenomeno tipicamente umano che praticamente non esiste nel mondo animale. Ma lasciamo stare questi discorsi filosofici. Io volevo parlare delle nuove frontiere della finanza anche perché credo che l’uscita definitiva dalla crisi passa da qualche novità. Allora prestiamo attenzione quando esce qualcosa di nuovo con  rinnovata  fiducia. Il mondo si rinnova perché le cose vecchie vengono guardate con occhi nuovi.

Eugenio Medaglia.   eugeniomedaglia@gmail.com

29 aprile 2014.

 

 

 

 

la Rubrica di Eugenio Medaglia
04/05/2014

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