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Si scaverà nella vallata a rischio. Dopo gli accertamenti dell’Arpacal effettuati lungo il torrente Oliva.

di PAOLO OROFINO da Il Quotidiano dell'11/settembre 2009

AIELLO CALABRO – A giorni gli scavi sulla collina radioattiva, quella attraversata dal fiume Oliva e compresa tra i comuni di Aiello Calabro e Serra d’Aiello. La notizia è filtrata da ambienti della Regione Calabria, che nelle attività di ricerca e indagine ha assunto un ruolo autonomo e trainante. Si stanno predisponendo tutte le condizioni logistiche propedeutiche ed indispensabili per la delicatissima operazione.

Il tutto di concerto con la procura della Repubblica di Paola. «La problematica – sostengono gli esperti dell’assessorato –è gravida di comprensibili implicazioni. E nessuna precauzione appare superflua». Si scaverà nella zona individuata come “radioatti va”a seguito di specifici accertamenti eseguiti dall’Arpacal e anche da altri entri competenti in materia. Lì, in un’area di circa cinquecento metri quadrati i rilevatori dell’Arpacal hanno misurato emissioni di radioattività cinque volte superiori alla normalità. Di più. L’esigenza di ulteriori approfondimenti è confortata dalle foto satellitari dalla quali è emerso il divario termico fra quella porzione di terreno e le aree immediatamente circostanti.

Divario che non sarebbe stato possibile se si fosse trattato del cosiddetto fenomeno di radioattività per ricaduta. In questo caso la radioattività avrebbe avuto una distribuzione uniforme sull’intero territorio, almeno secondo le valutazioni degli esperti del settore. Dopo le notizie trapelate da Catanzaro abbiamo chiesto chiarimenti al procuratore della Repubblica di Paola, Bruno Giordano, che ha confermato gli intendimenti di proseguire oltre nelle verifiche, per non lasciare nulla d’inten tato nell’interesse delle popolazioni del circondario. «Non sarà un compito facile – sostiene Giordano – ma faremo tutto il possibile per raggiungere i risultati sperati».

Ovviamente, qualunque riscontro positivo rispetto alle ipotesi fin qui formulate, innescherà necessariamente il problema della bonifica dei siti. Chiaramente per l’auspi cata bonifica delle aree interessate (comprese le altre sul letto del fiume Oliva, dove è stata registrata la presenza di materiali pesanti) dovranno essere utilizzati ditte altamente specializzate, che si avvarranno dell’ausili di mezzi idonei. Rimangono come incognite, le modalità secondo cui lo smaltimento potrà avvenire in centri di elevata qualificazione, che risultano non presenti in Calabria. Si segnala, infine, che le indagini sul caso proseguono anche attraverso l’assunzione di altre testimonianze, dopo quelle già acquisite. L’orientamento della magistratura inquirente è quello di non tralasciare di ciò che potrebbe condurre alla ricostruzione completa dei fatti. Nei prossimi giorni, comunque, si prevedono nuovi e significativi sviluppi che potrebbero far assumere alla vicenda ulteriore clamore.

12/09/2009

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Fonte: http://www.aiellocalabro.net/expo/notiziario/archivio/archivio-del-basso-tirreno-cosentino/anno-2009/il-ritorno-della-jolly-rosso/si-scaver%c3%a0.aspx
Data: giovedì 28 marzo 2024 - 10:28:32