AIELLO CALABRO – Pasquale Bruni, il noto orafo che ha realizzato le chiavi urbiche in argento offerte domenica 7 maggio a San Geniale, patrono della cittadina dal 1668, non ha potuto presenziare alla cerimonia per impegni personali. Non ha mancato però di far pervenire un messaggio al parroco don Ortensio Amendola e al sindaco Gaspare Perri.
«Desidero in questa occasione - ha scritto Bruni - ringraziare tutte le persone che mi hanno supportato e fornito importanti informazioni per consentirmi di realizzare quest’opera e, in particolare, ringrazio quanti hanno pensato a me persona per realizzarla. Volgo il mio pensiero - ha aggiunto - alle vecchie generazioni che attraverso la loro grande devozione hanno mantenuto viva l’immagine di San Geniale».
La consegna delle chiavi – che com’è noto era stata promossa dallo storico dell’arte Gianfrancesco Solferino nonché finanziatore del restauro della preziosa statua lignea settecentesca del martire - si è svolta, come previsto, al termine della funzione religiosa concelebrata dal delegato vescovile Monsignor Mario Merenda. Il primo cittadino Perri ha ringraziato Bruni per questo atto d’amore per Aiello e ha donato le chiavi a nome della comunità al protettore che subito dopo è stato portato in processione per le vie del paese. Peccato però che, nonostante lo scorso anno fosse stato ripristinato il vecchio e tradizionale percorso lungo che toccava tutti i principali quartieri cittadini, quest’anno la processione – accompagnata dalla banda della provincia di Cosenza che poi nel pomeriggio ha pure tenuto un concerto diretto dal maestro Guglielmelli - sia ritornata breve e tutto sommato sbrigativa. Un fatto che ha fatto registrare qualche mugugno tra i fedeli e anche in qualche spettatore esterno. Speriamo nel futuro.
