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Un altro Natale volato via......

E anche questo Natale è scivolato via troppo in fretta, trascinandosi con sé tutte le aspettative di un anno intero, l’atmosfera magica, le candele accese sulla finestra il giorno della vigilia, la novena alle sei di mattina, i ‘zampugnari’, l’albero coi pacchetti, le mille luci colorate, l’albero in mezzo alla via, il presepe e le tante tradizioni…

E anche questo Natale è scivolato via troppo in fretta, senza riuscire ad assaporarlo veramente, persi negli impegni quotidiani di questa vita……

E babbo Natale è volato nel cielo e con i suoi piccoli elfi ha distribuito regali, calandosi nei caminetti mentre la neve cadeva giù e i bimbi coi loro sogni più belli aspettavano spensierati la nuova alba.

Il Natale è motivo di gioia e allegria, di serate piene e compagnia… di spumante che cade per terra in segno di augurio…. A Natale non si è più soli…. Ci sono gli angeli che volano nell’immaginazione e c’è un bimbo che nasce in una grotta all’odore forte di paglia e fieno…. E c’è una Madre e un Padre chini su di Lui mentre una stella cometa si poggia sullo scenario di un momento eterno visto da tutti gli occhi del mondo, in mille modi e in mille scene, con un unico significato, un unico valore, un grande amore per la religione.

Eppure sembra che anno dopo anno il Natale e la sua atmosfera si avvertano sempre di meno e sempre meno si avvertono i motivi per poterlo vivere davvero….. sembra lontano quel tempo in cui a Natale la neve scendeva giù ad imbiancare con il suo candido manto tetti e campi seccati dall’inverno, stradine e alberi e tutto l’intorno che si osservava…. Era Natale e bastava un niente per sentirsi felici, e per sentirsi meno soli…. Guardare fuori dalla finestra, oltre il vetro appannato dal calore del caminetto acceso e scoppiettante…. Guardare fuori e veder quei fiocchi poggiarsi lì, sull’infinito mondo racchiuso in un pugno…. Allora davvero esisteva Babbo Natale e con la sua magia si arrampicava sui balconi, si calava nei caminetti e riempiva i calzini lasciati appesi lì, tra cenere e scintille…. E poi, leggero come un batuffolo di cotone se ne volava via sulle sue renne, mentre la neve si poggiava anche sul suo viso e le gote si arrossavano.

Le fate riempivano i libri di fiabe ed i bambini non giocavano con i cellulari… la play station non era il regalo più desiderato…. E nelle letterine a babbo natale si chiedevano i giocattoli poveri…. Bambole di pezza, scatole come tamburi, favole improvvisate e preghiere per chi era meno fortunato.

Forse esiste ancora la Misericordia… forse esiste ancora la pietà…. La tv chiede i milioni. Siamo tutti più poveri e molto più egoisti, non si ci accontenta più. I centri commerciali sono il nostro regno….. il natale è una corsa impazzata per cogliere le offerte, per abbuffarsi al gran cenone, per scegliere i dono più belli da regalare ad amici e parenti, per una settimana bianca trascorsa a sciare …..

Le luci illuminano il Natale dei nostri giorni…. un Natale sempre più dimentico dei valori veri e del suo significato reale…. La natività del Signore.

E chissà quanti anni compie Gesù…. E chissà se veglia su di noi…. Se segue i nostri passi, se comprende le nostre ragioni di credere o meno…..

E mentre il terrorismo e la guerra, la povertà e le malattie dominano il palcoscenico mondiale, il Natale si ammala sempre più di consumismo e malinconia.

Ricomincia il conto alla rovescia aspettando ancora il Natale… poi verrà e scivolerà ancora via… e ogni volta sarà come sempre… un conto alla rovescia che si esaurirà troppo in fretta lasciando la pancia piena e l’amaro in bocca.

Rosanna Lepore
28/12/2005

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